Mastoplastica Additiva

L’intervento di mastoplastica additiva consiste nell’inserimento di protesi in silicone in regione mammaria al fine di migliorare forma e volume di mammelle poco sviluppate o di mammelle svuotate a seguito di gravidanze o cali ponderali.

Le protesi mammarie possono avere forma rotonda o anatomica, possono essere a superficie liscia o testurizzata (ruvida) e possono essere inserite in sede sottoghiandolare o sottomuscolare. Le vie di accesso chirurgico più frequentemente utilizzate sono posizionate nel solco sottomammario o in sede periareolare. La scelta delle dimensioni e della forma delle protesi così come la scelta della via di accesso e della sede di impianto dipendono dall’analisi preoperatoria del caso specifico.

mastoplastica additiva

Mastoplastica additiva (pre e post intervento)

 

Mastoplastica additiva (pre e post intervento)

Mastoplastica additiva (pre e post intervento)

 

Mastoplastica additiva (pre e post intervento)

 

Mastoplastica additiva (pre e post intervento)

 

Gli impianti mammari sono classificati come dispositivi medicali e sono soggetti ad usura. Le ditte produttrici, pur certificando la qualità di produzione con una garanzia sull’integrità strutturale, non ne assicura la durata illimitata.

La mastoplastica additiva può essere necessaria, inoltre, per correggere quadri malformativi come ad esempio la mammella tuberosa o le asimmetrie mammarie.

Prima della mastoplastica additiva è necessario, come per ogni intervento sulla mammella, sottoporsi a una visita senologica.

L’intervento di mastoplastica additiva dura all’incirca 1 ora.

Può essere eseguito in anestesia locale con sedazione o, in alternativa, in anestesia generale.

Il dolore postoperatorio, dato dalla tensione in area toracica, è ben controllato con l’assunzione dei comuni analgesici e tende a ridursi già dopo le prime 48 ore.

Le pazienti sono nelle condizioni di riprendere la loro attività lavorativa, seppur con moderazione, già dopo 5-6 giorni dall’intervento.

La rimozione dei punti di sutura avviene dopo 15 giorni dall’intervento chirurgico e si consiglia di indossare un reggiseno post operatorio per almeno 1 mese.

 

Come qualsiasi intervento chirurgico anche quello di mastoplastica additiva non è scevro da complicanze tutte gestibili nel post operatorio.

Tra queste le più significative sono: formazione di ematomi o sieromi,  deiscenza delle ferite ed infezione della tasca protesica (eventualità rara), contrattura capsulare, dislocazione e rottura dell’impianto, temporanea alterazione della sensibilità del complesso areola capezzolo e dell’area mammaria.

E’ opportuno sottolineare che recentemente si sta ampiamente parlando della relazione fra l’impianto di protesi mammarie ed una rara forma di linfoma, il cosiddetto ALCL (linfoma anaplastico a cellule giganti) che non è un tumore della mammella, ma del sistema linfatico. L’incidenza in Italia è, secondo i dati del Ministero, dello 0.0028% (dati aggiornati a marzo 2019) e sembra essere più frequente in alcuni tipi di impianti protesici a testurizzazione aggressiva. Questa forma di linfoma si manifesta con un importante versamento sieroso non infiammatorio a distanza di anni dall’intervento; è facilmente diagnosticabile ed ha prognosi eccellente con guarigione clinica, se trattata precocemente con la rimozione della capsula e delle protesi.

Anche sulla base di queste possibili complicanze, è necessario rivolgersi al chirurgo in caso di modifiche evidenti delle regioni mammarie e, in ogni caso, si raccomanda un corretto follow up senologico annuale anche in assenza di sintomatologia.